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fotocameraOggi 4 marzo 2015, nella mia classe sono venuti due esperti per il progetto “Fotografia”, Paola, dell’associazione culturale FeArt e Cosmo Andriani,  che ci ha fatto, inizialmente, un’introduzione sull’argomento “Luce”, che stiamo trattando quest’anno a scuola.

Come avevamo già studiato, Cosmo ci ha spiegato che quando guardiamo un’immagine o un oggetto, attraverso la pupilla, l’occhio la visualizza al contrario, poi è il nostro cervello che la raddrizza, la elabora facendola vedere esattamente come si presenta. Così succede per la pellicola di una macchina fotografica. Infatti, Cosmo ci ha mostrato due macchine fotografiche: una digitale, dove le foto vengono scattate e sono visibili, subito, attraverso un piccolo schermo, già dritte, nitide e a colori; una macchina fotografica con la pellicola, in cui si inserisce il rullino. Quando si scatta la foto, questa viene fissata sulla pellicola al contrario, come succede nell’occhio.

Dopo, ci ha anche spiegato che il nostro occhio non riesce a vedere sia i raggi infrarossi che quelli ultravioletti. Mentre i raggi infrarossi riusciamo a sentirli, perché emanano calore, come le lampade rosse che, spesso, troviamo nei ristoranti, i raggi ultravioletti non li sentiamo perché non emanano calore; pertanto, sono molto pericolosi. Sono quelli che ci creano le scottature quando stiamo troppo tempo esposti al sole senza protezione.  Ha, poi, preso un prisma di vetro, ha fatto passare un raggio di luce e ci ha mostrato come la luce bianca veniva riflessa al di là del prisma con tutti i colori dell’arcobaleno, fenomeno chiamato “rifrazione”. Dopodiché ci siamo cimentati in un esperimento: la realizzazione del “disco di Newton”. Abbiamo capito, quindi, che la luce è policromatica, composta, cioè, dai colori: rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto.

 

  

 

Per ultimo, abbiamo riprodotto una “camera oscura”: sul lato corto di una scatola di scarpe abbiamo fatto un piccolo foro, mentre dal lato opposto abbiamo ritagliato un piccolo rettangolo. Dopo aver ricavato una cornice da un cartoncino bianco, abbiamo incollato un pezzo di carta da forno. Abbiamo posizionato il tutto all’interno della scatola. Dopo aver chiuso la scatola con il coperchio, abbiamo spento le luci, lasciando acceso solo il proiettore della L.I.M., davanti alla quale si è posizionata Paola, che ci salutava. Ognuno di noi doveva osservarla attraverso il rettangolo della scatola. Che meraviglia! Abbiamo visto che Paola era capovolta e rimpicciolita! E’ proprio ciò che accade nel nostro occhio!

 

 

Ecco i nostri primi scatti

Maria Pia Iurilli per la classe 4°A                         CONTINUA...

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